Luigi e la sua "eredità"
Giovedì 22 settembre alle 20.30 presso la Casa Madre di Saronno è stata celebrata la memoria liturgica del Beato Luigi Maria Monti.
Il Santuario si è riempito di religiosi, amici, volontari e operatori della Congregazione dei Figli dell’Immacolata. La Santa Messa è stata presieduta dal Vicario generale Padre Giuseppe Pusceddu e concelebrata dai Confratelli provenienti da diverse Case . P Giuseppe ha tenuto a ricordare, durante la sua omelia (il Vangelo è stato proclamato dal Rettore del Santuario padre Gianluca), che seppur siano pochi i religiosi Concezionisti in tutto il mondo, tutti coloro che a qualsiasi titolo sono vicini alla famiglia montiana devono ritenersi chiamati a pregare per l’Opera che Padre Monti ha fondato, come se di questa famiglia ne fossero parte integrante.
All’ambone per le letture si sono alternati il Vicario provinciale Fratel Aldo e l’Hermano Leandro, mentre Fratel Ruggero ha letto le preghiere dei fedeli.
Ricordiamo che nella Concelebrazione erano presenti Padre Michele Perniola Generale uscente e il nuovo Superiore generale Padre Benny, e proprio nelle mani di quest’ultimo Fratel Antonio e Fratel Jude hanno rinnovato i loro voti.
Non possiamo non ricordare che esattamente pochi metri più sotto a quel pavimento riposa silenzioso il nostro Beato. Le greche color grigio partono proprio dalla parete dietro all’altare per arrivare alla tomba di Luigi.
E allora nel silenzio del cuore ci pare di sentire Padre Monti che ci invita a prendere per mano la sua “eredità”: la carità, che altro non è che un sinonimo della parola amore, vissuta con silenzio. È arrivato il momento di allentare le briglie al “gagliardo puledro”. È arrivato il momento di aprire quelle mani che troppe volte sono state serrate, è arrivato il momento di vedere nel prossimo un malato o un orfano da accogliere, perché nessuno che si presenta davanti a noi può non dirsi malato o orfano di qualcuno o di qualcosa.
Padre Monti oggi ci chiede di portarlo fuori da quella cripta, di aiutarlo a salire le scale ed uscire dal Santuario a lui dedicato, perché Luigi è uomo di azione, è uomo di fatti e ci invita, silenziosamente, a tirarci su le maniche perché c’è ancora tanto da fare, fidandoci dell’Immacolata Madre e ricordandoci che, se sarà necessario, cedere il nostro “materasso” a un fratello ci aiuterà ad ereditare il Cielo.