Padre Monti va a “spasso” per la Spagna
Sono italiano, vivo a Barcellona da 24 anni, e sono architetto….
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Istituto Immacolata Concezione
Provincia Italiana C.F.I.C.
informazione della comunità religiose e delle attività
Sono italiano, vivo a Barcellona da 24 anni, e sono architetto….
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La vita non ascolta…
Non è solo il titolo e la rima di una famosa canzone, ma è ciò che avviene molto spesso, forse troppo spesso, nella vita di ciascuno di noi.
Lo sai bene tu, caro Sandro, che la vita hai voluto prenderla a schiaffi, uno schiaffo dato per ognuno di quei silenzi alla domanda che ogni giorno provavi a rivolgere: “Perché?”
Nemmeno noi sappiamo risponderti, o forse quelle risposte le abbiamo trovate guardandoti in faccia, nascoste tra le tue rughe non segnate solo dal tempo. Sì, se guardiamo meglio le risposte le troviamo, e sono sempre le stesse, sono risposte effimere e sempre uguali: “Perché la vita è così caro Sandro! E’ una scala che si può solo salire”.
Una cosa importante ci hai insegnato ogni giorno, sì è vero che la vita non ascolta ma non si deve fermare! C’è sempre molto, troppo da fare in questa vita. Non restare fermi è l’unico modo per riempire quei tanti silenzi che la vita ci mette davanti ridendo di noi.
Così te ne vai, facendoti trovare puntuale al lavoro come sempre, perché le cose da fare sono di più del tempo che abbiamo e la vita non ascolta se sei affaticato dagli anni e dai pensieri. Ciò che c’è da fare, va fatto ora.
Stai tranquillo ora Sandro, perché ciò che hai costruito, anche se non hai avuto la possibilità di acquistare i marmi migliori al mondo, lo hai costruito con la tecnica del mastro più ricercato e che è capace di congiungere le due rive con un martello, due chiodi e un asse di legno. Questa tecnica è l’amore di padre. L’amore che vediamo nei tuoi figli.
Eh si Sandro, la vita non ascolta…. Perché ti conosce molto bene e un giorno darà tutte le risposte.
“La farina nella giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non si svuoterà finché il Signore non farà piovere sulla terra”(1RE 17, 14). E’ venuto il tempo di preparare delle buone focacce e il Signore ti chiede l’ultimo sforzo: costruire per Lui il forno più grande e più bello. Questa sarà la tua risposta gridata alla vita!
Nella solennità della Santissima Trinità, la Comunità religiosa della Casa madre di Saronno si è stretta intorno al suo Superiore Fratel Gianluca Ferrara che ha ricevuto il ministero del Lettorato da S. Ecc. Mons. Paolo Martinelli, Vicario episcopale per i religiosi della Diocesi di Milano. Chi frequenta abitualmente la nostra Casa di Cantù lo ricorda per i tanti anni passati da Fr. Gianluca per il suo servizio ai ragazzi ospiti delle nostre Comunità alloggio.
Attraverso il ministero del Lettore, cioè la proclamazione della parola di Dio nella liturgia, il Cristo risorto si fa realmente presente tra i fedeli e dona loro il suo Spirito per la glorificazione di Dio Padre e la loro santificazione.
I presenti alla celebrazione – confratelli dalle Case vicine, parenti e amici – hanno pregato e festeggiato fr. Gianluca e il tutto si è svolto in un clima di ordinata semplicità, in ossequio alle norme emanate per il corona virus, in attesa di tempi migliori e favorevoli per un maggior concorso dei fedeli al Santuario del Beato Luigi Monti.
Desideriamo qui ringraziare Mons. Martinelli per l’omelia dettata durante la Celebrazione e per le parole di benevolenza verso la nostra Famiglia religiosa che conosce da tempo e verso Fr. Gianluca che ha seguito in questo percorso che lo porterà, a Dio piacendo, verso l’Ordinazione sacerdotale.
Auguriamo a Fr. Gianluca ogni bene nel Signore per questo primo passo, nell’annuncio della parola di Dio ricordando il Salmo“Signore apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode!” (Salmo 50,17) .
Fratel Aldo
Nella puntata di “Lavori in corso” del mese di giugno Fr. Aldo, la dott.ssa Alessandra Oricchio, il dott. Maurizio Truncellito e Gianluca ripercorrono il lockdown nelle Comunità e nella loro vita.
Per ascoltare
In un momento delicato dal punto di vista economico come quello attuale, per molti giovani pare un miraggio trovare un lavoro e, di conseguenza, il sogno di avere una vecchiaia tranquilla grazie ad una pensione certa diventa un sogno lontanissimo. Eppure non sempre è tutto oro quello che luccica: lo sanno bene i molti over cinquanta che si avvicinano alla fine della propria carriera lavorativa o che da poco tempo sono in pensione. La gioia di liberarsi finalmente del lavoro si trasforma in una situazione poco piacevole, spesso perché sentono che viene a mancare quella quotidianità che era stata costruita negli anni e che li aveva formati.
La dott.ssa Chiara Rossi Urtoler, psicoterapeuta e docente presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia e Studi Cognitivi di Modena sostiene che il momento di andare in pensione sia molto desiderato poichè si hanno grosse aspettative di aumentare il proprio benessere, e di svolgere finalmente tutte quelle attività che non si aveva prima il tempo di fare. Si tratta invece, sempre secondo la Urtoler, di un sostanzionso cambiamento di orari, routine, abitudini e stili di vita, che può recare un senso di disorientamento.
Qualunque fosse il proprio compito, si era parte di un gruppo, di un’azienda, di un progetto e si aveva un ruolo ben preciso. Il proprio lavoro è una parte della propria identità, una parte di sé che contribuisce a definire chi siamo e come siamo. Questo vale in particolar modo per chi si è dedicato anima e corpo al proprio lavoro, lasciando poco spazio alle altre aree della vita.
Pensare ad un hobby è un modo per prevenire e sopperire a questo disagio. I nuovi pensionati possono trovarsi di fronte a delle difficoltà nel momento di dedicarsi a tali attività di svago. Molti non sanno addirittura da dove partire perché non hanno mai dato spazio agli hobby e al proprio tempo libero, pertanto non sanno cosa potrebbe interessare loro.
Di recente un collaboratore della comunità di Cantù, chiamato da tutti semplicemente Sandro, è arrivato a questo traguardo molto tempo fa insperato. Sandro, instancabile e meticoloso lavoratore, ha fatto, non solo delle mura della struttura canturina ma soprattutto di coloro che la abitano, la sua seconda famiglia.
Puntuale ogni mattina, con il suo immancabile cappellino e il pacchetto di sigarette che sporgeva dalla tasca della sua camicia, ha fatto del suo lavoro in comunità una vera e propria missione. Uno scarico che perdeva, un chiodo da appendere, “Sandro serve un raccordo per il bagno!” “In tre pezzi, nipples o riduzioni?” avrebbe risposto lui lasciando in grossi dubbi tutti….
Il suo ultimo giorno di lavoro… educatori e ragazzi della comunità lo hanno salutato ricordandogli che quello era davvero il suo ultimo giorno di lavoro tanto sperato…. eppure lui ha finto di non sentire… mettendosi come sempre le mani ai fianchi e guardandosi intorno per capire cosa ci fosse da fare…
Sappiamo che la comunità gli mancherà e anche adesso lo vedremo sicuramente aggirarsi nel parco dicendo: “Questo albero è da tagliare!” già con la sega in mano… non abbiamo necessità di dare consigli al pensionato Sandro perchè il suo tempo libero… il suo hobby… la sua famiglia sono la Comunità dei Concettini di Cantù e lui è un papà per tutta la Comunità…
Grazie Sandro… ci hai insegnato tante cose con la tua serierà, professionalità e anche la tua scarsa voglia di parlare.. ma bastava toccare l’argomento giusto… d’ora in poi quando ci diranno che non capiamo un tubo.. risponderemo: “In tre pezzi, nipples o riduzioni?”
Puoi ascoltare al link (ascolta la puntata) la puntata andata in onda martedi 27 maggio 2020 su Radio Mater.
Al centro della puntata la figura del Servo di Dio Emanuele Stablum, che durante la seconda guerra mondiale salvò centinaia di persone nascondendole tra i malati dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata.
Tra questi ben 52 ebrei salvati dall’odio nazista. Nel 2001 Stablum è stato dichiarato “Giusto tra le Nazioni”
Questa emergenza ci sta dimostrando che siamo circondati da persone che con i loro gesti esprimono una vicinanza a noi e ai nostri ragazzi.
E’ questo l’esempio di Elisabetta e Giuseppe Marelli, titolari dell’azienda Bi e Bi Emme S.r.l. di Vighizzolo di Cantù che, in occasione della prossima Festa della Mamma, hanno donato ai nostri ragazzi e alle loro mamme una fornitura di mascherine prodotte dalla loro azienda che abitualmente realizza articoli in Pizzo di Cantù.
Un grazie di cuore alla Vostra azienda per la grande generosità!!
E’ andata in onda martedi 28 gennaio la consueta rubrica dei Concettini “L’alfabeto della carità: itinerario educativo alla scuola del Beato Luigi Monti” condotta da Fr. Aldo.
Ospiti della puntata: Fr. Gianluca Ferrara, Padre Aleandro Paritanti, Fr. Ruggero Valentini, Padre Gioacchino Santoro, e Fr. Jorge Romero
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