Nella puntata di “Lavori in corso” del mese di giugno Fr. Aldo, la dott.ssa Alessandra Oricchio, il dott. Maurizio Truncellito e Gianluca ripercorrono il lockdown nelle Comunità e nella loro vita.
Per ascoltare
Istituto Immacolata Concezione
Provincia Italiana C.F.I.C.
Informazione utile sull’opera
Nella puntata di “Lavori in corso” del mese di giugno Fr. Aldo, la dott.ssa Alessandra Oricchio, il dott. Maurizio Truncellito e Gianluca ripercorrono il lockdown nelle Comunità e nella loro vita.
Per ascoltare
In un momento delicato dal punto di vista economico come quello attuale, per molti giovani pare un miraggio trovare un lavoro e, di conseguenza, il sogno di avere una vecchiaia tranquilla grazie ad una pensione certa diventa un sogno lontanissimo. Eppure non sempre è tutto oro quello che luccica: lo sanno bene i molti over cinquanta che si avvicinano alla fine della propria carriera lavorativa o che da poco tempo sono in pensione. La gioia di liberarsi finalmente del lavoro si trasforma in una situazione poco piacevole, spesso perché sentono che viene a mancare quella quotidianità che era stata costruita negli anni e che li aveva formati.
La dott.ssa Chiara Rossi Urtoler, psicoterapeuta e docente presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia e Studi Cognitivi di Modena sostiene che il momento di andare in pensione sia molto desiderato poichè si hanno grosse aspettative di aumentare il proprio benessere, e di svolgere finalmente tutte quelle attività che non si aveva prima il tempo di fare. Si tratta invece, sempre secondo la Urtoler, di un sostanzionso cambiamento di orari, routine, abitudini e stili di vita, che può recare un senso di disorientamento.
Qualunque fosse il proprio compito, si era parte di un gruppo, di un’azienda, di un progetto e si aveva un ruolo ben preciso. Il proprio lavoro è una parte della propria identità, una parte di sé che contribuisce a definire chi siamo e come siamo. Questo vale in particolar modo per chi si è dedicato anima e corpo al proprio lavoro, lasciando poco spazio alle altre aree della vita.
Pensare ad un hobby è un modo per prevenire e sopperire a questo disagio. I nuovi pensionati possono trovarsi di fronte a delle difficoltà nel momento di dedicarsi a tali attività di svago. Molti non sanno addirittura da dove partire perché non hanno mai dato spazio agli hobby e al proprio tempo libero, pertanto non sanno cosa potrebbe interessare loro.
Di recente un collaboratore della comunità di Cantù, chiamato da tutti semplicemente Sandro, è arrivato a questo traguardo molto tempo fa insperato. Sandro, instancabile e meticoloso lavoratore, ha fatto, non solo delle mura della struttura canturina ma soprattutto di coloro che la abitano, la sua seconda famiglia.
Puntuale ogni mattina, con il suo immancabile cappellino e il pacchetto di sigarette che sporgeva dalla tasca della sua camicia, ha fatto del suo lavoro in comunità una vera e propria missione. Uno scarico che perdeva, un chiodo da appendere, “Sandro serve un raccordo per il bagno!” “In tre pezzi, nipples o riduzioni?” avrebbe risposto lui lasciando in grossi dubbi tutti….
Il suo ultimo giorno di lavoro… educatori e ragazzi della comunità lo hanno salutato ricordandogli che quello era davvero il suo ultimo giorno di lavoro tanto sperato…. eppure lui ha finto di non sentire… mettendosi come sempre le mani ai fianchi e guardandosi intorno per capire cosa ci fosse da fare…
Sappiamo che la comunità gli mancherà e anche adesso lo vedremo sicuramente aggirarsi nel parco dicendo: “Questo albero è da tagliare!” già con la sega in mano… non abbiamo necessità di dare consigli al pensionato Sandro perchè il suo tempo libero… il suo hobby… la sua famiglia sono la Comunità dei Concettini di Cantù e lui è un papà per tutta la Comunità…
Grazie Sandro… ci hai insegnato tante cose con la tua serierà, professionalità e anche la tua scarsa voglia di parlare.. ma bastava toccare l’argomento giusto… d’ora in poi quando ci diranno che non capiamo un tubo.. risponderemo: “In tre pezzi, nipples o riduzioni?”
Per partecipare al sondaggio sul Centro Estivo che sta per partire a Cantù presso i Concettini di Viale Madonna clicca qui
Dal 18 maggio si è dato il via all’aperto, in parchi e giardini, per bambini ed adolescenti, insieme ad operatori. Dal mese di giugno e per il periodo estivo, si darà il via ai veri e propri centri estivi nelle scuole, oratori e ludoteche. Questo prevedono le linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza per il Coronavirus. Il documento, che è stato stilato dal Dipartimento politiche per la famiglia tenendo contro degli orientamenti della Società italiana di pediatria, del Comitato tecnico-scientifico e della Presidenza del Consiglio dei ministri, ha il compito di ripristinare «il diritto alla socialità ed al gioco» dei minori così compromesso durante acuta l’emergenza del Covid19 e «si intreccia fortemente con la conciliazione delle dimensioni di cura e lavoro da parte dei genitori».
Le linee guida prevedono di preferire scuole – o sedi similari come ludoteche e oratori – dotate di un «generoso spazio verde» che consenta «attività all’aperto e diverse da quelle che caratterizzano l’attività didattica durante il calendario scolastico»: da prediligere quindi «attività ludiche» che consentano di passare la «giornata in modo disteso e piacevole», oltre che prevedere importanti limitazioni.
«Le condizioni di salute dei bambini devono essere considerate con l’aiuto del pediatra». Il progetto deve essere circoscritto a «sottofasce di età» cosi da poter garantire omogeneità: verranno create fasce in base alla scuola dell’infanzia (dai 3 ai 5 anni), alla scuola primaria (dai 6 agli 11 anni) ed alla scuola secondaria (dai 12 ai 17 anni). Poichè si prevede un grande numero di domande, si devono prevedere «criteri di priorità» per «assicurare il sostegno ai bisogni delle famiglie con maggiori difficoltà nella conciliazione fra cura e lavoro» (pensiamo ad esempio a situazioni in cui entrambi i genitori lavorano, nuclei familiari monoparentali, impossibilità di smart-working, situazioni di fragilità, ecc.). Nella graduatoria si dovrà tenere conto anche di eventuali disabilità del minore o condizione di fragilità della famiglia.
Per poter rispettare il «distanziamento fisico è fondamentale l’organizzazione in piccoli gruppi» e di«diversi spazi» per lo svolgimento delle attività nel del territorio di riferimento. Per questo motivo sarà importante privilegiare le attività in spazi aperti, anche se non in via esclusiva, e tenendo conto di adeguate zone d’ombra. In caso di attività al chiuso, sarà necessaria «l’aerazione abbondante dei locali» e tenere le finestre aperte per gran parte del tempo.
Il rapporto tra operatori e bambini (e adolescenti) fissato dal governo tiene in considerazione sia il grado di autonomia nelle attività comuni come il pasto o l’uso dei servizi igienici, sia la capacità dei minori di aderire alle misure di distanziamento sociale e prevenzione. Il rapporto minimo dovrà seguire queste indicazioni: per i bambini in età di scuola dell’infanzia (dai 3 ai 5 anni), il rapporto di un adulto ogni 5 bambini; per i bambini in età di scuola primaria (dai 6 agli 11 anni), il rapporto di un adulto ogni 7 bambini; per gli adolescenti in età di scuola secondaria (dai 12 ai 17 anni), il rapporto di un adulto ogni 10 adolescenti.
Oltre alla verifica dei requisiti di formazione, sarà necessario prevedere un certo numero di supplenti disponibili in caso di necessità. Tutti gli operatori devono essere formati sui temi della prevenzione dal Covid-19. La stabilità dei gruppi e degli operatori è fondamentale per tracciare casi potenziali di contagio. Le attività svolte prevedono anche una pulizia approfondita (tutti i giorni) delle attrezzature utilizzate, il lavaggio delle mani dopo ogni attività, posate e bicchieri non dovranno essere condivise dai bambini. Sono vietate le attività che comprendano assembramenti di più persone..
Il momento di arrivo e rientro a casa dei bambini ed adolescenti si dovrà svolgere senza assembramento. Pertanto sarà opportuno «scaglionarne l’ingresso» ogni 5-10 minuti e organizzare «l’accoglienza all’esterno»per evitare che gli adulti accompagnatori entrino negli spazi dei centri estivi. Laddove possibile, saranno opportunamente differenziati i punti di ingresso dai punti di uscita, con individuazione di percorsi obbligati. Bambini e operatori devono lavarsi le mani con acqua e sapone o con gel igienizzante (da tenere fuori dalla portata dei bambini) prima in entrate e uscita. Sarà prevista una procedura di triage: si dovrà chiedere ai genitori se il bambino o l’adolescente ha avuto la febbre, tosse, difficoltà respiratoria o è stato male a casa; dopo aver igienizzato le mani, si dovrà verificare la temperatura corporea. Lo stesso dovranno fare all’ingresso gli operatori.
Il gestore dei centro estivo deve garantire l’elaborazione di uno specifico progetto da sottoporre in anticipo all’approvazione del Comune. Nel progetto si dovranno indicare gli spazi utilizzati, il numero e l’età dei bambini, l’elenco del personale impiegato, il calendario di apertura e l’orario quotidiano e le modalità di accoglienza e uscita in considerazione delle norme anti Covid-19.
I Concettini di Cantù stanno preparando come sempre un’estate che, seppur diversa dalle precedenti, sarà un momento di grande accoglienza, professionalità e di grande aiuto per le famiglie che, molto spesso non sanno dove lasciare i propri figli al termine delle lezioni scolastiche. Il centro estivo dei Concettini è uno dei pochi che prosegue per tutta l’estate fino all’inizio del nuovo anno scolastico.
Vi aspettiamo!
Puoi ascoltare al link (ascolta la puntata) la puntata andata in onda martedi 27 maggio 2020 su Radio Mater.
Al centro della puntata la figura del Servo di Dio Emanuele Stablum, che durante la seconda guerra mondiale salvò centinaia di persone nascondendole tra i malati dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata.
Tra questi ben 52 ebrei salvati dall’odio nazista. Nel 2001 Stablum è stato dichiarato “Giusto tra le Nazioni”
Donare il 5 x mille è un gesto molto semplice e soprattutto non costa nulla a chi lo compie, e può essere un enorme aiuto per chi lo riceve.
Se hai un reddito da lavoro o da pensione puoi destinare il tuo 5 x mille per le nostre attività.
Come? Lo vediamo qui di seguito:
Una parte dei contributi andrà alle attività dell’Istituto Immacolata Concezione di Cantù e di Villa Padre Monti a Erba…
Dai nostri ragazzi….. arriva un grande grazie per il tuo gesto!
guarda la clip per donare il 5 x mille
In questa puntata speciale di “Lavori in corso: viaggio nel mondo dell’adolescenza”, andata in onda su Radio Mater, l’affido familiare viene raccontato da vicino.
Fratel Aldo ospita la dott.ssa Patrizia Magretti direttore del Consorzio Erbese servizi alla persona, Marina Conti coordinatrice del Servizio minori e famiglia del Consorzio e la coppia di coniugi Isabella e Giorgio Bardaglio.
Questa emergenza ci sta dimostrando che siamo circondati da persone che con i loro gesti esprimono una vicinanza a noi e ai nostri ragazzi.
E’ questo l’esempio di Elisabetta e Giuseppe Marelli, titolari dell’azienda Bi e Bi Emme S.r.l. di Vighizzolo di Cantù che, in occasione della prossima Festa della Mamma, hanno donato ai nostri ragazzi e alle loro mamme una fornitura di mascherine prodotte dalla loro azienda che abitualmente realizza articoli in Pizzo di Cantù.
Un grazie di cuore alla Vostra azienda per la grande generosità!!
In questa puntata di Lavori in corso andata in onda oggi pomeriggio su Radio Mater, Davide e Barbara della comunità di Erba intervistano i ragazzi di Orizzonte sul Coronavirus.
E’ intervenuto in collegamento dalla Comunità di Polistena anche il direttore Fratel Stefano Caria con alcuni ragazzi della Comunità.
Ascolta qui il podcast CLICCA QUI
Pubblichiamo la supplica al Beato Luigi Monti in questo momento in cui tutto il mondo sta attraversando una grande difficoltà dovuta al virus Covid19
La tua famiglia, o Beato Luigi Maria Monti, si rivolge a te con devozione,
perché tu interceda presso il Padre per noi e per tutta l’umanità,
nel sostenerci ad affrontare la prova della pandemia di questi nostri giorni.
Conosciamo l’amore che ti ha spinto a favore dei malati e dei ragazzi bisognosi.
Da giovane hai radunato attorno a te i coetanei della tua Compagnia a Bovisio,
impegnati a sostituire nei campi i contadini ammalati.
Dopo aver condiviso oltre due mesi di carcere a Desio,
avete maturato vocazioni per servire Dio con tutto il cuore,
riponendo fiducia in Gesù, Redentore e Salvatore.
Nell’epidemia di colera a Brescia ti sei chiuso con tre compagni nel Lazzaretto,
offrendo un rischioso servizio ai contagiati.
In occasione dell’incidente ferroviario a Orte hai voluto farti prossimo e prestare soccorso
intervenendo con tempestività e capacità.
Nelle alluvioni del fiume Tevere e nell’epidemia di vaiolo a Roma,
presso l’ospedale Santo Spirito hai coinvolto la numerosa comunità di confratelli
a donare il proprio materasso per i malati, triplicati in pochi giorni.
Anche nelle tue malattie, in quelle dei religiosi e dei tuoi orfani, ti sei mostrato fratello e padre.
Durante l’epidemia di difterite che colpì Saronno
manifestasti premura per i piccoli e per chi li assisteva.
Come infermiere hai dimostrato equità e competenza verso tutti i malati,
che chiamavi “poverelli di Cristo”.
Nel lavoro di farmacia hai dato prova di responsabilità
quando preparavi medicine per la loro cura.
Con intraprendenza hai promosso presidi ospedalieri nel Lazio e in Lombardia,
dando testimonianza di come assistere l’uomo malato e sostenere le famiglie
Beato Luigi, tu hai indicato la Madre Immacolata come modello e patrona,
a lei ti sei affidato con l’amore di un figlio.
A Maria rivolgevi preghiere insistenti, certo del suo intervento e della sua protezione.
Oggi, insieme a Maria, intercedi per noi, Padre Monti,
affinché abbiano termine questi giorni di tribolazione in tutto il mondo.
Benedici e proteggi gli operatori sanitari e quanti offrono il loro prezioso servizio,
rafforza in noi il coraggio e la fede in Dio che è nostro Padre. Amen.
E’ possibile ascoltare la puntata andata in onda martedi 28 aprile 2020 su Radio Mater.
Sarà possibile sentire la voce dei ragazzi della Comunità di Cantù: cosa ne sanno del coronavirus, come si svolgono le loro giornate con le scuole chiuse e quali consigli danno a chi sta al di fuori delle mura.
La dott.ssa Alida Melideo ha poi commentato insieme a Fr. Aldo Genova le risposte dei ragazzi.
Sono intervenuti Fr. Gianluca Ferrara, Fr. Ruggero Valentini e Padre Aleandro Paritanti
Clicca il link per ascoltare il podcast puntata di Aprile<==
(Puoi trovare anche le puntate precedenti al link PUNTATE PRECEDENTI)