Cara Maria….

Puntata di giugno de “L’alfabeto della carità”

 

Nella puntata andata in onda su Radio Mater martedi 22 giugno, padre Aleandro Paritanti ha proposto agli ascoltatori di scrivere una lettera alla Vergine Maria…. concludendo la sua catechesi con una poesia intitolata proprio “Cara Maria” e che vi proponiamo qui di seguito.

CARA MARIA

Cara Maria,

scrivo e non so dove cominciare

il silenzio non ha parole

ha battiti di cuore

e ti rincorro nei passi di casa

indaffarata nelle cose possibili

agitata dal vento del mattino

che svela parole misteriose

nel silenzio dell’anima scrivi

un saluto e stupisci al trasparente angelo

che ti fa sorridere al rallegrarsi

di ciò che sfugge alle parole umane

e già il cuore si scioglie alla dolcezza

del fidarsi, certa di quel volto luminoso

che applaude in sorrisi accattivanti

registro e comprendo solo le ultime parole

eccomi, sono serva tua, Signore,

e mi perdo nei significati del mio nulla

mentre tu hai già scritto nel vento

che risucchia la voce dell’angelo

e scende di nuovo il silenzio

godimento profondo nel cuore

domando come avverrà la mia vita

mentre corri verso il destino di Elisabetta

specchio umano del divino in terra

e ti accompagno ricalcando i tuoi passi svelti

nel canto sublime della beatitudine dei fiduciosi

generazione contagiata dal profumo penetrante del tiglio

avvolgente come te, Maria, nel cantare grandi cose

(22.06. 2021, radio mater)

 

Sono intervenuti inoltre nella puntata: Fratel Gianluca Ferrara da Saronno, Padre Jorge Romero da Roma, Fratel Ruggero Valentini da Bovisio Masciago, Padre Mariano Passerini da Kutina (CROAZIA)

Riascolta la puntata cliccando QUI

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21 giugno 1898… la storia prosegue

L’anniversario dell’apertura

dell’Istituto Immacolata di Cantù

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21 giugno 2021… oggi è festa per la nostra casa di Cantù e anche quest’anno a causa del Corona Virus possiamo “ricordare” questa data solo attraverso l’uso della tecnologia. Due anni fa eravamo riusciti a organizzare una mostra per ricordare   il 21 giugno del 1898! Ma oggi vorrei ricordare il giorno della fondazione parlando delle due comunità alloggio che l’Istituto ospita.

Pochi giorni fa  è passato a trovarci il Superiore Generale, padre Michele Perniola. Durante un incontro tra noi responsabili e Fr. Aldo,   nello scambio di saluti e conoscenze, ha proprio voluto ricordarci a chi sono state intitolate le due comunità. La più “vecchia”, comunità “Emanuele Stablum” è dedicata alla figura di Fr. Emanuele Stablum, reso venerabile lo scorso aprile da Papa Francesco. Fr. Emanuele si dedicò principalmente alla cura dei malati ma nel suo percorso di noviziato arrivò a Cantù nel 1911   e vi rimase per tre anni dedicandosi agli orfani. comunita-per-minori-emanuele-stablum-cantuAll’ingresso della comunità Emanuele vi è un cartello con scritto “Benvenuto” in varie lingue del mondo. In qualche modo questo cartello mi riporta a lui e a quando, negli anni ’43-’44 riuscì a salvare centinaia di vite di rifugiati, in particolare numerosi Ebrei. Proprio per questo gli è stato conferito il titolo di “Giusto tra le Nazioni”. Il suo esempio, la carità con cui si dedicava agli altri e la passione con cui svolgeva il suo lavoro ci ricorda quanto sia importante per gli educatori, non solo avere le conoscenze attraverso libri e studi universitari, altrettanto importanti, ma avere PASSIONE e CUORE nonché DETERMINAZIONE in ciò che facciamo quotidianamente.

La seconda comunità si chiama “Casa di Teresa”. Chi è Teresa? Era la madre del Beato Luigi Monti, donna dila-comunita-casa-di-teresa-a-cantu grande fede e grande umiltà. Ha affrontato le difficoltà della vita senza paura, guidando la sua numerosa famiglia anche quando rimase vedova. Il suo esempio di maternità ci ricorda come guidare i ragazzi che seguiamo sia un compito importante, di grande RESPONSABILITA’. Come la mamma di Padre Monti anche noi dobbiamo guidare, consigliare e far sì che i ragazzi a noi affidati trovino la loro strada.

Ecco che oggi 21 giugno, giorno della fondazione dell’Istituto Immacolata Concezione di Cantù, la storia ci vuole ricordare come sia importante quello che facciamo oggi e ci esorta a continuare a farlo con CUORE, con DETERMINAZIONE e con CORAGGIO, proprio come Fr. Emanuele e mamma Teresa.

dott.ssa Alessandra Oricchio

 

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13 Giugno 2021: il Santo Rosario guidato da Fratel Gianluca

Il ritorno a Cantù da neodiacono

Lo scorso 5 Giugno 2021, presso il Santuario del Beato Luigi Maria Monti a Saronno, Fratel Gianluca Ferrara è stato ordinato Diacono per le mani di Mons. Martinelli Vicario episcopale per la vita consacrata della diocesi di Milano.

 

Domenica 13 Giugno fratel Gianluca riabbraccerà la Comunità di Cantù guidando la recita del Santo Rosario dalle 20.30.

Siamo tutti invitati a partecipare.

AVVISO 13 GIUGNO

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I Concettini alla Radio…. riascolta la puntata di maggio

L’intervista a Fratel Gianluca Ferrara

Nella puntata andata in onda martedì 25 maggio 2021 su RADIO MATER, Fratel Aldo ha avuto ospite Fratel Gianluca Ferrara, già direttore della Comunità di Cantù e oggi superiore del Santuario del Beato Luigi Monti di Saronno. Fratel Gianluca, sabato 05 giugno 2021 alle 18 per imposizione delle mani di S.E.R. Mons. Paolo Martinelli, Vicario Episcopale per la vita consacrata della Diocesi di Milano, sarà ordinato Diacono.fratel-gianluca-ferrara-diacono

Sono inoltre intervenuti Padre Aleandro Paritanti da Saronno, che ha proposto una catechesi sul rapporto tra il Beato Luigi Monti e la Madonna; Padre Jorge Romero e Fratel Ruggero Valentini sulla figura del Servo di Dio Fratel Emanuele Stablum.

clicca qui per ascoltare

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La cosa più bella….

Vivere per gli altri per amore

C’è una canzone di qualche anno fa che si intitola proprio: “La cosa più bella”. Cantata da Miriam Masala e scritta dal giornalista sportivo Carlo Nesti, la canzone vuole essere un omaggio ad alcuni sportivi morti proprio durante la loro attività che tanto amavano. Per loro, ciò che facevano, era la cosa più bella…

Ciascuno di noi potrebbe, o forse dovrebbe, ogni giorno porsi una domanda: “Qual è la cosa più bella per me?”. Per essere realmente la cosa più bella, la risposta dovrebbe essere immediata, non sarebbe necessario pensarci su. E invece, molto spesso, questa risposta facciamo fatica a trovarla.

Il 24 aprile Papa Francesco ha riconosciuto, con apposito decreto, l’eroicità delle virtù di Fratel Emanuele Stablum: parliamo di un uomo che, all’apparenza, si è trovato a dover accettare la volontà degli altri su di lui. Desiderava diventare sacerdote e si è trovato a fare il medico. Desiderava vivere e si è trovato a dover accettare la morte. Quasi come se nella sua vita avesse fatto l’esatto contrario della cosa più bella per lui…

Ma a sconvolgere questa “apparenza” è quanto troviamo scritto nel decreto del Santo Padre: “….abitualmente orientato a rapportarsi alle persone e alle situazioni con spirito di fede, proteso a realizzare la volontà di Dio in ogni circostanza”.emanuele-stablum-e-l-amore-per-i-malati

Il refrain della canzone recita: “Non potrò sapere mai se è giusto lasciarci facendo la cosa più bella del mondo”. Emanuele ha lasciato questa terra esattamente in questo modo…: facendo la cosa più bella del mondo per lui! Cosa accomuna i cristiani se non l’amore? E colui che oggi possiamo chiamare il venerabile Fratel Emanuele Stablum ha vissuto la sua vita fino in fondo proprio per amare, riconoscendo quanto la sua fede gli ha insegnato: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Ha amato i suoi superiori accettando gli studi di medicina, ha amato i suoi pazienti riconoscendo Cristo in ciascuno di essi, ha amato la sua vita fino in fondo comprendendo, con spirito di fede, che tutto ciò che aveva davanti a sé era “semplicemente” la volontà di Dio…, Colui che fin da piccolo aveva iniziato ad amare tanto da voler intraprendere il cammino vocazionale.

E allora, continua la canzone: “puoi cogliere un fiore se sai guardare in alto non solo sull’erba ma anche sopra quest’asfalto”. È proprio così: Emanuele, con lo sguardo rivolto verso l’Alto, è stato capace, ogni giorno, di cogliere fiori sopra l’asfalto della sua vita “mantenendo questo suo atteggiamento di pieno abbandono nelle mani del Signore fino alla fine della vita” come si legge nel decreto.

E se il Cardinal Fiorenzo Angelini ha dichiarato che questo medico concettino “incarna perfettamente il ruolo del buon samaritano” è giusto ricordare che il samaritano del Vangelo si trovava a passare di lì per caso e con spirito di fede non è passato oltre ma ha amato colui che ha incontrato sulla sua strada.

Questo era Fratel Emanuele…. Il “caso-Dio” lo ha portato a fare nella sua vita la cosa più bella del mondo: amare fino all’ultimo dei suoi giorni.

 

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San Giuseppe e Luigi

Due educatori ancora attuali

Papa Francesco ha voluto dedicare quest’anno   alla figura di San Giuseppe, e anche l’Esortazione apostolica Amoris laetitia che mette al centro la famiglia e il matrimonio non può che prendere come esempio quest’uomo silenzioso.

La caratteristica principale di questo Santo è proprio questa: il silenzio.

Il beato Luigi Monti dichiara più volte che San Giuseppe dovrà ritenersi tra i fondatori della Congregazione dei Figli dell’Immacolata, e ne sarà il protettore. E infatti in ogni casa non può mancare una statua o un’immagine che lo rappresenti.

Ma perché questa particolare devozione? Silenzioso dicevamo… quindi non è possibile che Luigi sia stato colpito da una particolare parola pronunciata dal Santo. Non conosciamo nessuna delle parole che quest’uomo ha pronunciato, eppure ne avrebbe avute parecchie da dire con piena ragione: una donna che gli dice di essere in attesa di un figlio che però non è il suo, un angelo che gli appare più volte in sogno togliendogli di volta in volta ogni dubbio, un figlio che non è il suo che si lamenta di esser stato sgridato perché deve fare cose più importanti per il vero Padre…

Eppure… solo silenzio… nemmeno una parola… e allora cosa avrà colpito Luigi?padre-luigi-maria-monti

Sappiamo che Giuseppe di mestiere era falegname ma forse era molto di più. Egli accoglie un figlio non suo; sua moglie gli avrà senz’altro confidato che questo figlio, non suo, un giorno se ne andrà ma nel frattempo dovrà proteggerlo e aiutarlo a crescere nelle difficoltà, custodirlo come pupilla dei suoi occhi, trattarlo come figlio….

Forse il giovane Luigi ha riconosciuto in San Giuseppe la figura dell’educatore da prendere come esempio: silenzioso, occhi e cuore aperti, che riconosce il bisogno e i capricci ma soprattutto ciò che il figlio, che non è il suo, ha da dire con i propri gesti che divengono bisogni che solo l’amore può riempire.

San Giuseppe/educatore semina, non vedrà i frutti, non spetterà a lui raccoglierli, il suo compito è togliere le erbacce che stanno intorno alla pianta che pian piano cresce, annaffiarla e proteggerla dal freddo, dalla pioggia e della grandine. La pianta dovrà innalzarsi verso il Cielo, divenire alta e robusta…. Crescere in età, sapienza e grazia.

Fa strano pensare come, nel Vangelo, all’improvviso quest’uomo scompaia così come è arrivato: senza una parola. Anche l’educatore per Luigi deve essere così: un figlio, che non è il suo, compare improvvisamente nella sua vita, lo accoglie e lo custodisce trattandolo come figlio sapendo in anticipo che un giorno se ne andrà. Non è suo figlio e non lo sarà mai, non si sostituirà ai genitori ma lo tratterà semplicemente come figlio.

Come è possibile che non ci sia arrivata alcuna parola di Giuseppe? Facciamo fatica ad immaginare che non abbia avuto rimproveri per Gesù che, come un normale bambino, avrà senz’altro avuto momenti…. da bambino. Facciamo fatica ad immaginare che non abbia insegnato nulla a Gesù adolescente nella sua bottega di falegname. Certamente, Giuseppe avrà immaginato che, un giorno, quel figlio non suo avrebbe   preso il posto vacante lasciato libero dal padre. Il lavoro lo avrebbe aiutato a sostenersi e mantenere la famiglia che avrebbe a sua volta formato.

Forse Luigi comprende molto di più ed è per questo che oltre a dare l’amore di cui necessitano i suoi orfanelli sceglie di formarli nel lavoro, per dar loro una dignità e li forma alla vita custodendoli.

La figura di Giuseppe diviene pertanto per il beato un esempio, figura di nuova famiglia, figura di “comunità che accoglie” figli non suoi, figura di colui che dà un presente ma anche un futuro.

Giuseppe e Luigi camminano l’uno accanto all’altro.

Giuseppe e Luigi: la coppia educativa che dovremmo poter rivedere ogni giorno nella figura dell’educatore del nostro tempo.

 

 

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La festa dei Concettini

In ottemperanza alle norme di comportamento legate al periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo, mostra-di-foto-dai-concettinicomunichiamo che la festa della Casa dei concettini è annullata. Ricorderemo comunque la data della fondazione domenica 21 giugno durante la S. Messa delle 8,30.

Per mantenerci distanti ma uniti saremo lieti di ricevere messaggi, foto, saluti e tutto ciò che la fantasia vi suggerisce, legato ai ricordi che avete della nostra casa che quest’anno compie 122 anni.parco-concettini


=>Potete inviare ciò che desiderate per ricordare bei momenti legati alla nostra casa all’indirizzo:

  • Istituto Immacolata Concezione, viale Madonna, 20 22063 Cantù
    o
  • via email a info@concettinicantu.it

Un album di tutto ciò che arriverà verrà pubblicato sul nostro sito.

I Figli dell'Immacolata Concezione di Padre Luigi Monti raccontano le loro attività a Radio Mater

Cosa ti ha dato e tolto il tempo del Coronavirus

Nella puntata di “Lavori in corso” del mese di giugno Fr. Aldo, la dott.ssa Alessandra Oricchio, il dott. Maurizio Truncellito e Gianluca ripercorrono il lockdown nelle Comunità e nella loro vita.

Per ascoltare

clicca qui

Grazie alla Bi e Bi Srl…

Generosità 1 Coronavirus 0

 

Questa emergenza ci sta dimostrando che siamo circondati da persone che con i loro gesti esprimono una vicinanza a noi e ai nostri ragazzi.

E’ questo l’esempio di Elisabetta e Giuseppe Marelli, titolari dell’azienda Bi e Bi Emme S.r.l. di Vighizzolo di Cantù che, in occasione della prossima Festa della Mamma, hanno donato ai nostri ragazzi e alle loro mamme una fornitura di mascherine prodotte dalla loro azienda che abitualmente realizza articoli in Pizzo di Cantù.

Un grazie di cuore alla Vostra azienda per la grande generosità!!

www.mascherinalavabile.it

La Bi e Bi Emme S.r.l dona mascherine
Le mascherine donate dalla Bi e Bi Emme di Cantù
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I ragazzi di Orizzonte e il coronavirus

I ragazzi di Villa Padre Monti si raccontano

In questa puntata di Lavori in corso andata in onda oggi pomeriggio su Radio Mater, Davide e Barbara della comunità di Erba intervistano i ragazzi di Orizzonte sul Coronavirus. 

E’ intervenuto in collegamento dalla Comunità di Polistena anche il direttore Fratel Stefano Caria con alcuni ragazzi della Comunità.

Ascolta qui il podcast CLICCA QUI